1.  Introduzione


Code Red è un virus capace di mettere in crisi i server, ovvero quei computer dai quali dipende l'esistenza stessa di Internet. Possiamo immaginarlo come una bomba ad orologeria progettata per esplodere in un giorno e ad un'ora precisa che si trasmette attraverso la Rete delle reti sotto forma di richieste HTTP. Quando questo virus arriva su un host, è già troppo tardi: esso agisce automaticamente, prendendone il controllo e replicandosi ad altri utenti.

Code Red, che deve il suo nome ad una bevanda a base di caffeina molta amata dagli hacker, alla sua prima "uscita" (19 luglio 2001) ha infettato 360mila server; la Computer Economics di Carlsbad, California, ha stimato l'ammontare dei danni per circa un miliardo e 200 milioni di dollari. Perfino la Casa Bianca ha dovuto prendere una serie di misure contro Code Red e il Pentagono è stato costretto a chiudere temporaneamente i suoi siti.

 

La bibita CODE RED

 

A contenere l'aggressione del virus hanno contribuito sicuramente tutti quegli utenti che hanno scaricato e installato l'apposita patch, rilasciata da Microsoft per i suoi sistemi operativi.

Code Red si insinua soltanto sui computer che utilizzano i sistemi operativi Windows NT o Windows 2000, sfruttando una falla di sicurezza del software IIS Web Server della Microsoft; non corrono alcun pericolo le macchine che usano Windows 95, 98 o Me, così come quelle su cui girano sistemi operativi come Macintosh e Linux. Spegnere e riaccendere il computer è sufficiente a rimuovere il virus, ma in molti casi il riavvio di un server risulta essere molto dannoso, in quanto comporta la perdita di dati importanti e quindi di denaro.

Questo documento tratterà in dettaglio di Code Red, sottolineando la vulnerabilità che esso sfrutta, il suo comportamento, i metodi di rimozione, e presentando delle statistiche in merito alla sua diffusione. Come aggiunta, verrà introdotto anche un capitolo dedicato a Code Red II, un altro worm che sfrutta la stessa vulnerabilità di Code Red.

  


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