La steganografia, non è nata con l’informatica, con le immagini in formato jpeg o con i suoni wav, ma già nell’antica Grecia si possono ritrovare testimonianze di tale “arte”.
Storie di Erodoto
Una vecchia storia, ambientata alcuni secoli prima di Cristo, ci proviene dalle scritture di Erodoto. Il mezzo di scrittura del tempo era costituito da tavolette di legno ricoperte da cera sulla quale si incidevano i messaggi. Un greco, avendo saputo che Xerxes, re dei persiani, voleva invadere la Grecia, informò i greci con uno stratagemma: sollevò la cera da una di queste tavolette, incise la notizia sul legno sottostante e la ricoprì di cera. La tavoletta che conteneva la soffiata appariva come inutilizzata, così riuscì ad oltrepassare le ispezioni e a raggiungere i greci.
Altra storia tramandataci da Erodoto racconta di un nobile persiano che fece tagliare a zero i capelli di uno schiavo fidato al fine di poter tatuare un messaggio sul suo cranio; una volta che i capelli furono ricresciuti, inviò lo schiavo alla sua destinazione, con la sola istruzione di tagliarseli nuovamente.
Griglie di Cardano
Uno strumento usato a scopi steganografici erano le griglie di Cardano che erano fogli di materiale rigido nei quali venivano ritagliati fori rettangolari ad intervalli irregolari. Questa griglia veniva appoggiata su un foglio di carta bianca, il messaggio segreto veniva scritto nei buchi (ciascun buco poteva contenere una o più lettere), dopodiché si toglieva la griglia e si cercava di completare la scrittura del resto del foglio in modo da ottenere un messaggio di senso compiuto, il quale poi veniva inviato a destinazione. Per poter leggere il testo nascosto si doveva applicare sul messaggio ricevuto una copia esatta della griglia originaria.
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Figura 1: esempio di utilizzo delle griglie di Cardano |
Cifre nulle
Quella delle cifre nulle era un'altra tecnica steganografica che consisteva nell'inserire il messaggio nascosto in un altro messaggio di testo. Fu usata nella seconda guerra mondiale, in particolare per comunicazioni via radio. I messaggi trasmessi venivano registrati e poi filtrati in modo opportuno per ricavare il messaggio nascosto. Tecnicamente il messaggio trasmesso veniva composto in modo tale che, unendo le prime lettere di ogni capoverso o con altre tecniche, si ottiene un messaggio di senso compiuto. Il seguente, ad esempio, è un testo realmente inviato da una spia tedesca durante la seconda guerra mondiale:
Apparently neutral's protest is thoroughly discounted and
ignored. Isman hard hit. Blockade issue affects pretext for
embargo on by products, ejecting suets and vegetable oils.
Considerando in sequenza la seconda lettera di ogni parola, si ottiene il messaggio:
Pershing sails from NY June 1
(anche se in realtà c'è una "r" di troppo e la "i" alla fine viene interpretata come 1).
Shakespeare VS Bacon
Esempio di steganografia molto interessante è rappresentato dalle opere di Shakespeare. Secondo molti studiosi, infatti, alcune opere dell’inglese possono essere attribuite al noto scrittore e statista Francis Bacon. Questo perché all’interno di tali scritti vi sono diversi testi nascosti che contengono il nome di Bacon stesso. A rafforzare questa ipotesi contribuiscono interessanti retroscena che accomunano Shakespeare e Bacon[2] .
Inchiostri invisibili
Altro antico mezzo steganografico è costituito dagli inchiostri invisibili. Gli antichi romani usavano sostanze come succhi di frutta, latte e urine per scrivere messaggi segreti. Quando queste sostanze venivano riscaldate, divenivano leggibili. Gli inchiostri invisibili (o simpatici) sono stati usati anche nella II guerra mondiale.
Micropunti fotografici
La tecnica dei micropunti fotografici fu inventata dal direttore dell’ F.B.I. durante la seconda guerra mondiale, si tratta di fotografie della dimensione di un punto dattiloscritto che, una volta sviluppate e ingrandite, possono diventare pagine stampate di buona qualità.
Le immagini di Al-Queda
Anche oggi la steganografia viene utilizzata come veicolo politico-militare. Ad esempio, nel famoso quotidiano americano “USA Today”[3] del 10 luglio del 2002 si legge: “Ultimamente al-Queda ha inviato centinaia di messaggi crittografati nascosti in fotografie digitali sul sito eBay.com. Molti dei messaggi sono stati inviati da café pakistani e librerie pubbliche di tutto il mondo…“. E ancora: “Ufficiali americani dicono che azzam.com contiene messaggi crittografati nelle sue immagini e nei suoi testi (pratica conosciuta come steganografia). Essi affermano che i messaggi contengono istruzioni per i nuovi attacchi di al-Queda”.