Il sistema DVB-S adottato nelle trasmissioni satellitari, specificato nella norma ETS 300 421 degli standard ETSI, utilizza gli standard MPEG per la codifica, la compressione del segnale sorgente e per la multiplazione dei programmi. Per ogni transponder del satellite, grazie alla multiplazione dei programmi, è possibile trasmettere ad una velocità complessiva di 38.015 Mbits al secondo più programmi contemporaneamente.
La tecnologia satellitare, grazie allo standard DVB-S, viene sfruttata in maniera analoga sia per la diffusione dei programmi televisivi, che dei programmi radiofonici, che per la trasmissione di dati.
In particolare il DVB-S prevede:
In figura 1 è possibile vedere le operazioni, previste nel DVB-S, che vengono effettuate sui pacchetti MPEG-2 TS prima di essere inviati al satellite.
Figura 1: Operazioni effettuate su MPEG-2 TS
La trasmissione satellitare è soggetta ad un alto livello di disturbo, quindi è necessario implementare una forma di correzione degli errori. Essendo un canale unidirezionale e data la natura realtime e broadcast del messaggio, non è possibile chiedere al satellite il rinvio dei pacchetti errati, quindi insieme ai byte di informazione vengono inviati dei byte ridondanti per la correzione degli errori. Questa tecnica è chiamata FEC.
Il FEC utilizzato con la modulazione QPSK si compone di due forme di correzione degli errori.
La prima, chiamata codice Viterbi, si scrive con una frazione (ad esempio 2/3). Questa frazione esprime il rapporto tra il numero 'n' di bit di dati in entrata ed il numero 'n + i' di bit usati per la correzione degli errori (es. 2/3: ogni 3 bit ricevuti, 2 sono di dati ed 1 è usato per la correzione).
Dopo aver estratto il codice di correzione degli errori Viterbi ed averlo utilizzato, viene utilizzata una seconda forma di correzione degli errori chiamata codice Reed-Solomon. Su 204 bits trasmessi, 188 contengono dei dati ed i 16 bits restanti sono utilizzati come bit di parità per aiutare a correggere gli eventuali errori restanti.
Oltre a questo, il meccanismo del FEC utilizza anche l'intreccio dei flussi (interleaving) di dati per evitare che un'interferenza improvvisa interrompa la trasmissione.
Consideriamo il messaggio seguente: "This is a sample message"
Dopo l'intreccio il messaggio potrebbe diventare così : "eTs haais mgi smeaesp l"
Se un errore dovesse riprodursi e cancellasse la parte "mgi" del messaggio, il messaggio non intrecciato sarebbe "This *s a sa*ple messsa*e"
Quindi solamente dei caratteri isolati (rappresentati dagli asterischi) mancano al messaggio anziché una parola intera se il messaggio non fosse stato intrecciato. Questo nel caso di immagini equivale a dire che il disturbo è diffuso e quindi meno evidente rispetto a un disturbo concentrato in una singola frazione immagine.
Dopo aver effettuato le operazioni elencate in precedenza, il segnale viene modulato sulla portante dal broadcaster, usando il sistema di modulazione QPSK. Grazie a questo complesso meccanismo di "impacchettamento", il sistema può essere adattato alla caratteristica di errore del canale, dove errori improvvisi vengono agevolmente randomizzati, e quindi assorbiti.