1.6 Cenni Storici :
Bertillon
Il primo metodo scientifico d’identificazione
biometrico fu sviluppato nei laboratori del carcere di Parigi da Alphonse
Bertillon nel diciassettesimo secolo.
Bertillon (1853-1914) era figlio del vice presidente della
società d’antropologia e trascorse la sua infanzia a manipolare e studiare
crani. A 26 anni diventa impiegato della prefettura di Parigi e incomincia ad
annotare su fogli tutte le caratteristiche fisiche dei detenuti, finché non
crea un sistema per identificare i criminali detto Bertillonage, il quale era
fondato su una combinazione di misure fisiche che erano prese da procedure
attentamente prescritte. Esso si basava su due importanti particolari:
·
L’ossatura umana non cambia dal ventesimo anno
·
Ogni scheletro è diverso per ciascun individuo
Il sistema Bertillon era composto da due fasi, dove in una
venivano rilevate descrizioni fisiche del corpo umano e in un'altra venivano
rilevate misure fisiche di determinate parti del corpo umano. Il nome del
detenuto, le descrizioni e le misure fisiche del corpo di un individuo e una
foto segnaletica ovvero una foto frontale e laterale dell'individuo a mezzo
busto venivano annotate su una scheda detta "Osservazioni Antropometriche"
.
Scheda del sistema Bertillon
Nel dicembre del 1882 il
prefetto di polizia, dopo incessanti sollecitazioni da parte di Bertillon,
autorizza ad applicare tale sistema nei carceri per la durata di tre mesi. Nel
1887, una circolare del ministero degli interni autorizza ufficialmente ad
utilizzare il sistema Bertillon per identificare i criminali. Questo sistema fu
presentato negli Stati Uniti dal maggiore McClaughry, guardiano del
penitenziario dello stato dell'Illinois.
1.6.1 Il
Bertillonage
La prima sezione della scheda
del sistema Bertillon riguarda le misure fisiche del torso, le quali sono :
- Altezza: il detenuto si pone diritto contro un
asse graduato e poi sulla cima del suo capo si lascia scendere un asse
piatto, il quale indica l’altezza del detenuto. Lo strumento utilizzato
viene chiamato vertical measure
- Ampiezza
delle braccia: dopo aver rilevata l’altezza, il detenuto, senza
cambiare posizione, stende le braccia formando un angolo retto con l’asse
del corpo. Tale misura viene presa dalla punta del dito medio del braccio
destro alla punta del dito medio del braccio sinistro del detenuto. Lo
strumento utilizzato viene chiamato horizontal measure
- Misura del tronco: il detenuto si siede su uno
sgabello con la schiena diritta contro un asse graduato e sul capo gli
viene posto un asse piatto il quale indica la misura del tronco
- Misura
dell’orecchio destro: l’operatore utilizzando lo small sliding
compass, dolcemente tocca il lembo superiore dell’orecchio del
detenuto con lo stazionary branch e mantiene la testa del detenuto
ferma con il suo pollice. Poi l’operatore pone la gamba del compass
bring in parallelo con l’asse dell’orecchio del detenuto e spinge in
avanti lo sliding branch fino a toccare l’estremo punto del
lobo dell’orecchio. L’operatore controlla che l’orecchio del detenuto non
sia compresso e dopo legge la sua lunghezza .
Un’altra sezione della scheda
riguarda le misure fisiche della testa, le quali sono di notevole importanza,
in quanto sicure. Infatti un individuo disonesto può espandere il suo torace o
può contrarre la sua statura, ma non può aumentare o diminuire le misure della
sua testa. Tali misure sono:
- Ampiezza
della testa: l'operatore si pone alle spalle del detenuto
seduto e con l'occhio fissa la graduazione della probabile ampiezza della
testa. L'operatore utilizza il caliper compass e fissa i due bracci di tale
strumento alle due estremità delle tempia della testa del
detenuto e
legge le indicazioni direttamente sotto lo zero-dart dello sliding
branch
- Lunghezza
della testa: l'operatore si pone sul lato sinistro del detenuto
seduto e fissa un braccio del caliper compass alla radice del naso
e l'altro braccio indietro nel punto più estremo della testa del detenuto
e legge le indicazioni direttamente sotto lo zero-dart dello sliding
branch
Successivamente vengono prese le
misure degli arti, le quali sono:
- Dito
medio sinistro: l'operatore pone il dito medio sinistro del
detenuto sul dorso dello sliding compass. L'operatore gira di un
quarto la sua posizione, alzando il gomito allo stesso tempo, e sposta il
dito del detenuto da misurare in una posizione che forma un angolo retto
con il lato posteriore della mano del detenuto. L'operatore spinge lo sliding
branch verso le estremità del dito e legge la misura sotto lo zero-dart
- Piede sinistro: l'operatore
spinge lo stazionary branch dello sliding compass fermamente
contro il tallone del detenuto, sorvegliando allo stesso tempo che lo shank
tocchi il lato interno del tallone in congiunzione con la punta
dell'alluce. Poi l'operatore spinge in avanti lo slide e chiede al detenuto di curvare
leggermente il ginocchio sinistro e con la mano destra l'operatore opera
una leggera pressione sul primo e sul secondo punto dell'alluce del
detenuto. Infine l'operatore modifica la posizione dello strumento se altre
dita del piede del detenuto sono inclinate
- Avambraccio
sinistro: L'operatore spinge lo stationary branch dietro il
gomito del detenuto, tenendo lo shank parallelo all'asse del
braccio del detenuto. L’operatore spinge in avanti lo sliding branch
e comprime leggermente il dorso della mano e il polso del detenuto.
L'operatore controlla che il punto del gomito del detenuto è in linea con
la giuntura del dito medio e infine legge le misure indicate sullo
strumento.
Dopo aver determinato queste
misure fisiche, l'operatore effettua le descrizioni del volto, della mano e del
corpo del detenuto. Per quanto riguarda i dettagli della faccia lui esamina:
- Orecchio:
l'operatore controlla se l'orecchio del detenuto è forato e ha segni
particolari, poi lo classifica
come piccolo, medio o grande. Inoltre controlla ogni parte
anatomica ovvero se il contorno esterno è aperto, medio o aderente, se il
contorno esterno del lobo è quadrato, medio o gulf-like; se il
profilo dell'antiragus è rettilineo, medio o frastagliato e se il
grado di aderenza del lobo alla guancia è completo, medio o separato
- Fronte: l'operatore controlla la fronte del
detenuto secondo la sua inclinazione, altezza e larghezza. La fronte può
essere ritratta o media e avere un inclinazione verticale bassa, media o
grande e un'ampiezza della fronte stretta, media o larga
- Naso: l'operatore controlla la dimensione e la
forma del naso del detenuto. Per quanto riguarda la dimensione si
considera la lunghezza (il naso può essere lungo, medio o corto); e l'ampiezza
(il naso può essere ampio, medio, stretto, pronunciato, moderato o
piccolo). La forma del naso viene divisa in concavo rettilineo, convesso,
concavo sinuoso, elevato orizzontale o orizzontale ascendente
- Occhio: l'operatore
effettua l'analisi dell'iride del detenuto il quale può essere luminoso,
medio o scuro. L'occhio in base alla luce viene diviso in sei classi
distinte: senza pigmento, aureola gialla, aureola arancione, aureola
castano, aureola marrone che copre irregolarmente l'iride e aureola
marrone che copre interamente l'iride.
Successivamente
viene controllata la mano del detenuto effettuando una descrizione dettagliata
del palmo, della faccia e delle dita della mano. Vengono controllate se vi sono
malformazioni delle dita, se ci sono tatuaggi o cicatrici, lo spazio che
intercorre fra le varia dita e come sono congiunti le dita alla mano.
Come
operazione finale viene esaminato il corpo nudo del detenuto controllando con
particolare attenzione se ci sono cicatrici e tatuaggi, probabili deformazioni
alla colonna vertebrale e la dimensione del torace.
1.6.2 Inconvenienti del Bertillonage
Ironicamente, l’inconveniente che portò il sistema
Bertillon al suo tracollo fu l’entusiasmo iniziale. Era molto difficile
prendere misure accurate essendo il procedimento molto complicato. Inoltre il
numero di schede su cui erano annotati i dati del detenuto crescevano a vista
d’occhio. Ma la crepa che comportò l'abbandono del Bertillonage
come strumento d’identificazione fu che le misure fisiche del Bertillonage non
erano uniche. Infatti, nel 1903 nel penitenziario federale a
Leavenworth nello stato di Washington, mentre si stava schedando un prigioniero
chiamato Will West gli addetti si accorsero che quel nome gli era già familiare
e che anche le misure fisiche prese e la foto erano uguali a quelle di un altro
detenuto William West (vedi figura) schedato mesi prima.
Le foto segnaletiche dei West
Solo quando le loro impronte digitali furono prese e
confrontate si accertarono che i due soggetti erano diversi. Per cui il caso
West screditò simultaneamente tre metodi molto usati quali l’identificazione
del nome personale, la foto segnaletica e le misure fisiche di Bertillon. Nello
stesso tempo confermò l’accuratezza e l’utilità dell’identificazione
dell’impronta digitale.