All'inizio degli anni settanta la crittografia ad uso privato veniva utilizzata senza che esistessero delle pubblicazioni specifiche in materia. Si sapeva, ad esempio, che i sistemi crittografici ad uso militare utilizzavano speciali apparecchiature delle quali si conosceva ben poco.
I prodotti in commercio venivano utilizzati da piccole aziende, e a causa delle conoscenze cosí frammentarie i sistemi venduti offrivano scarse garanzie in fatto di sicurezza ed affidabilità. Nel 1972 negli Stati Uniti il National Bureau of Standard (NBS), una parte dell'US Department of Commerce, iniziò un programma per la stesura di uno standard per la protezione dei dati.
In effetti questo atto fu la risposta ad una legge del 1969 nota come Brooks Act, che sottolineava l'esigenza di nuovi standard in materia di sicurezza dati al fine di una migliore utilizzazione dei calcolatori del governo.
L'Institute for Computer Science and Tecnology (ICST), una delle maggiori unità operative dell'NBS, produsse delle linee guida e degli standard. Le linee guida (che includevano aree come la sicurezza fisica) erano adeguate a contesti in cui non si richiedeva l'interoperabilità tra computer. Gli standard si occupavano di aree come la crittografia, l'autenticazione, il controllo degli accessi, l'immagazzinamento protetto dei dati e la trasmissione, e potevano effettivamente riguardare ambiti di interoperabilità.
Gli standard erano concepiti in differenti ``sfumature''[25]:
Furono poi prese in considerazione le diverse ``sfumature'' di standard per definire l'ambiente in cui verrà sviluppato il sistema che poi diventerà il DES.
La Implementation Standard fu rigettata perché avrebbe scoraggiato i rivenditori all'utilizzo di nuove tecnologie.
Sebbene in alcune applicazioni era conveniente avere le interfacce definite, anche la Interface Standard fu rigettata perché troppo restrittiva (avrebbe lasciato fuori troppe interessanti applicazioni).
Il Basic Standard non riguardava l'interoperabilità e fu subito esclusa.
Fu scelto l'Interoperability Standard per specificare il DES, richiedendo specificazioni complete di funzioni di base e suoi formati, mantenendo comunque l'indipendenza dall'implementazione fisica.
L'NBS iniziò lo sviluppo del DES quando iscrisse nel Federal Register (15 Maggio 1973) una sollecitazione a concentrarsi sugli algoritmi di crittografia per la protezione dei dati sui computer. L'eco che ebbe questo invito dimostrò che c'era molto interesse nello sviluppo di uno standard, ma fu denunciato il fatto che in materia di crittografia le tecnologie disponibili erano poche.
La pubblicazione del 15 Maggio 1973 suggeriva dei requisiti che lo standard doveva possedere:
Già alla fine degli anni '60 l'IBM iniziò un progetto di ricerca nell' ambito della crittografia applicata ai computers. Il risultato di questo lavoro fu il sistema LUCIFER [26] (che utilizzava una chiave a 128 bit). L'attività di ricerca continuò e i risultati raggiunti apparvero in una serie di pubblicazioni e documenti ufficiali. Uno degli algoritmi prodotti stava per diventare il DES.
L'IBM sottomise il suo algoritmo all'NBS in seguito ad una seconda sollecitazione iscritta nel Federal Register il 27 Agosto 1974. L'NBS a sua volta chiese che fosse la National Security Agency (NSA) a testare l'algoritmo riguardo ad un insieme informale di requisiti. Contemporaneamente richiese che l'IBM accordasse diritti non esclusivi e senza copyright per costruire e vendere apparecchiature che implementassero l'algoritmo.
A distanza di due anni circa dalla prima sollecitazione, l'NBS iscrisse due note nel Federal Register il 17 Marzo 1975.
Nella prima venne pubblicata per intero la proposta Encription Algorithm for Computer Data Protection. L'NBS dichiarò che questo soddisfaceva i primari requisiti per un algoritmo DES. Fece anche notare che alcuni documenti nazionali e stranieri contenevano rivendicazioni sulla paternità dell' algoritmo. Il candidato al DES rischiava di cadere sotto il controllo dello straniero.
La seconda nota conteneva una dichiarazione dell'IBM che accordava le richieste avanzate dall'NSA circa l'esclusività e il copyright, purché il Department of Commerce definisse l'algoritmo proposto come DES.
L'1 Agosto 1975, l'NBS iscrisse nel Federal Register la quarta nota riguardo lo standard. Le agenzie federali e tutto il pubblico interessato richiedevano commenti circa lo standard proposto, ma nonostante le pressioni l'NBS continuò (e continua tutt'oggi) a valutare l'algoritmo, le richieste di sicurezza nel settore pubblico e privato e le alternative allo standard.
Nell'ottobre dello stesso anno Hellman presentò le sue critiche asserendo
che, a dispetto delle chiavi necessarie per un attacco brutale dell'
algoritmo, la metà di esse
avrebbe permesso in media la violazione di DES [12] [17].
Infatti, la sicurezza dipendeva fortemente dalla chiave e quindi variarne la lunghezza era di vitale importanza per assicurare un grado minimo di affidabilità.
Una seconda critica all'algoritmo venne dall'uso delle S-box nel processo di cifratura e decifratura, perché si credeva che i valori delle S-box fossero stati scelti in modo da nascondere qualche tranello. Per questo motivo l'NBS (oggi NIST) organizzò due workshop allo scopo di analizzare eventuali tranelli e punti oscuri dell'algoritmo, e per valutare la possibilità di incrementare la lunghezza della chiave. Ai workshop vennero invitati implementatori, progettisti, acquirenti e matematici affiché si potesse dar vita ad uno standard che soddisfacesse tutte le richieste da parte degli addetti ai lavori.
Il risultato fu la approvazione di DES come standard il cui algoritmo non presentava alcun tipo di tranello. L'NBS evidenziò, tuttavia, la necessità di rivedere il DES periodicamente.
L'NBS continuò a valutare l'algoritmo DES che venne publicato definitivamente il 15 gennaio 1977 [21].
Ma in che termini DES venne adottato come standard?
L'ANSI lo adottò come uno standard (X3.92) nel settore privato,
chiamandolo Data Encryption Algorithm e pubblicando i
modi standard con cui esso poteva operare [1].
Altri due gruppi dell'ANSI svilupparono degli standard basati su DES per
il settore bancario e delle transazioni finanziarie.
Anche la General Services of Administration (GSA) formulava i suoi standard
per le telecomunicazioni con l'ausilio di DES, prima che il
Computer Security Act del 1987 trasferisse l'onere al NIST [16].
Nonostante il Dipartimento del Tesoro non adottò il DES quale standard per usi crittografici, il gruppo ISO per gli standard commerciali e finanziari lo adottò per le autenticazioni [10].
Nel 1992 il NIST sollecitò ulteriori commenti sul DES proponendo come alternative [23]:
Il risultato della discussione fu la certificazione del DES per ulteriori cinque anni. La prossima sessione dei lavori è fissata per il 1998 (si prevedono sorprese!). Ulteriori notizie sulla storia del DES sono reperibili in [25].